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La partecipazione alla gestione del patrimonio culturale

politiche, pratiche ed esperienze

Dal diritto del patrimonio culturale al diritto al patrimonio culturale: la Convenzione di Faro ha sancito una evoluzione (e una rivoluzione) di significato e prospettive che negli ultimi anni hanno investito il dibattito e le pratiche di definizione, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale.
La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali desidera contribuire a tale dibattito con una ricerca che ha l’obiettivo di studiare i casi di partecipazione alla gestione del patrimonio culturale nel contesto nazionale – identificando fattori abilitanti, opportunità, ostacoli e competenze necessarie al successo di tali processi – e di immaginare, in ultima istanza, percorsi formativi per professionalità in grado di sostenerli e animarli.

Il contesto

La Convenzione di Faro (2005) ha definito il quadro normativo e di indirizzo di quella che potremmo definire una “rivoluzione culturale“: il significato stesso di “patrimonio culturale” si è ampliato e si è riconosciuto il ruolo centrale delle comunità. Queste ultime sono ora coinvolte nel “processo continuo di definizione e di gestione del patrimonio culturale” e l’eredità culturale è riconosciuta come “risorsa sia per lo sviluppo sostenibile che per la qualità della vita“, rientrando così a pieno titolo nella sfera dei diritti umani.

La ricerca in breve

La ratifica nel 2020 della Convenzione di Faro da parte dell’Italia ha formalizzato un contesto che negli ultimi anni ha agito spesso in maniera spontanea, con numerose e capillari esperienze di co-progettazione e gestione partecipata del patrimonio culturale.

Ma quali sono i fattori abilitanti alla base di tali processi? Quali le competenze chiave e le professionalità coinvolte?

Programma e obiettivi

La ricerca “Politiche, pratiche ed esperienze di partecipazione culturale. Una valutazione comparata” ha come obiettivo specifico l’analisi delle esperienze di partecipazione alla gestione del patrimonio culturale già in essere nel contesto nazionale, al fine ultimo di individuare le competenze necessarie allo sviluppo di tali processi e, di conseguenza, delineare fabbisogni e percorsi formativi per nuove professionalità.

Il progetto di ricerca prevede una prima fase di osservazione e mappatura delle esperienze portate avanti da comunità che operano nei loro territori applicando i principi della Convenzione di Faro. Con un loro coinvolgimento diretto, si indagano – tanto nel processo di costituzione e attuazione quanto nei risultati raggiunti – alcuni casi studio al fine di individuare i fattori abilitanti e raccogliere le storie e i motivi di successo (o insuccesso) delle diverse iniziative.

A seguito di una fase di analisi dei dati raccolti, si procede alla redazione di proposte di azione per i policy maker e alla definizione di piani formativi che sostengano la formazione iniziale e continua di nuove professionalità capaci di animare e sostenere tali processi di gestione partecipata del patrimonio culturale.

Osservazione e mappatura

La Mappa delle comunità

Una mappa dell’Italia che si popola delle esperienze di gestione partecipata di beni architettonici, archeologici e naturalistici.
Uno strumento dinamico, interattivo e in costante aggiornamento, una mappa che racconta. È così che siamo in ascolto.

Con una rilevazione online, invitiamo tutte le comunità informali o formali (associazioni, gruppi, istituzioni) che operano nella gestione del patrimonio culturale a contribuire,  con la propria esperienza, a questa fase di mappatura e ascolto: per condividere la propria storia, per entrare in una rete di realtà vicine e lontane, per valorizzare le persone coinvolte.

Cosa raccontano le comunità

Compilando un questionario, alcune delle comunità censite dalla Mappa delle comunità hanno inoltre raccontato la loro storia: chi sono, che tipo di patrimonio culturale gestiscono e con quali strumenti, quali le loro principali attività e fonti di finanziamento, che competenze possiedono e quali vorrebbero rafforzare?

Il sondaggio restituice una fotografia delle numerose e diverse “comunità di patrimonio” che curano e gestiscono pezzi di patrimonio culturale italiano, contribuendo attivamente alla sua conoscenza, manutenzione e valorizzazione.

il podcast

la ricerca si racconta

16 dicembre 2022
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Dipartimento di Architettura



XIII Giornata internazionale di studi dell’Istituto Nazionale di Urbanistica
Alla XIII Giornata internazionale di Studi promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, nell’ambito della tavola rotonda Co-valorizzazione del patrimonio culturale per lo sviluppo inclusivo sostenibile, la nostra Responsabile area Ricerca, Alessandra Ferrighi riferisce sullo stato dell’arte della ricerca e della Mappa delle comunità che ne fa parte: uno strumento interattivo e in costante aggiornamento di esperienze di gestione partecipata del patrimonio culturale.

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02 dicembre 2022
Cripta S. Eusebio, Pavia

Premio di restauro
In occasione della cerimonia di premiazione del Premio di restauro, promosso dall’Associazione Amici dei Musei e Monumenti Pavesi , in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Pavia, la nostra Responsabile area Ricerca, Alessandra Ferrighi, presenta la ricerca La partecipazione alla gestione del patrimonio culturale. 

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29 novembre 2022
articolo pubblicato su che-fare.com



Una mappa per fotografare la partecipazione alla gestione del patrimonio culturale
di Federica Antonucci e Elena Pelosi

Nell’ambito della ricerca “La partecipazione alla gestione del patrimonio culturale. Politiche, pratiche ed esperienze” promossa e condotta dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali”, prosegue il racconto di alcune comunità di patrimonio presenti sul territorio italiano che hanno partecipato alla Mappa di Comunità promossa nell’ambito della ricerca.

🔗 Continua

21 ottobre 2022
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma


Incontro istituzionale della Rete Faro Italia
In occasione del V Incontro annuo Rete Faro Italia, ospitato all’interno di Archeofest 2022, il festival di Archeologia sperimentale, dedicato alla Convenzione Faro, la nostra Responsabile area Ricerca Alessandra Ferrighi riferisce sullo stato dell’arte della ricerca e delle comunità che hanno preso parte alla Mappa delle comunità, nella Sala della Fortuna presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

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22 novembre 2022
webinar

Road to +Fundraising + Cultura: La cultura ‘alle radici dell’erba’
Il terzo webinar del ciclio Road to +Fundraising +Cultura intende porre al centro dell’attenzione dei principali stakeholder il variegato mondo di soggetti privati e pubblici che si occupano di cultura, e delle partnership alle quali spesso danno vita. Tra gli ospiti, interviene anche la nostra Responsabile area Ricerca, Alessandra Ferrighi, per parlare dello stato dell’arte della ricerca La partecipazione alla gestione del patrimonio culturale.

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19 luglio 2022
articolo pubblicato su che-fare.com



Quali comunità? La Convenzione di Faro e gli esempi di comunità di patrimonio
di Federica Antonucci e Elena Pelosi

Gli ultimi decenni hanno visto il concetto di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale evolversi e divenire sempre più importante per lo sviluppo locale e sostenibile.
Parlare oggi di patrimonio culturale vuol dire considerarne non solo gli aspetti di promozione, tutela, conservazione e valorizzazione, ma soprattutto evidenziarne il valore identitario e di appartenenza ad un certo luogo e ad una comunità.

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6 giugno 2022
articolo pubblicato su Agenzia CULT


La partecipazione alla gestione del patrimonio culturale. Una ricerca della Fondazione scuola dei beni e delle attività culturali
di Chiara Prevete

Da più di dieci anni le politiche urbane, il mondo dell’innovazione sociale e molteplici settori disciplinari regolano, si interrogano e dibattono sul ruolo della partecipazione delle comunità sul patrimonio culturale. Le difficoltà di comprensione di tale fenomeno dipendono anche dall’approccio tradizionale dell’Italia al diritto al patrimonio culturale: fortemente codicistico e improntato più sulla tutela dei beni che sulla loro valorizzazione.

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5 aprile 2022
articolo pubblicato su che-fare.com


Mappare le comunità per conoscere storie e compagni di partecipazione culturale, un progetto di Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali
di Elena Pelosi

“Città, paesaggio, opere d’arte, ambiente sono beni e nozioni legate ai diritti della cittadinanza, perché in essi fiorisce la possibilità di una comunità che non sia dominata dai particolarismi e dall’illegalità, ma dalla lungimiranza e dalla democrazia”.
In questo stralcio da Architettura e democrazia, Salvatore Settis mette in evidenza l’enorme potenziale del patrimonio culturale nell’essere connettore di possibili comunità e il terreno dove trova spazio la democrazia.

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tutte le ricerche

Pianificare la tutela paesaggistica

Con il progetto di ricerca “Pianificare la tutela paesaggistica” la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, studia il complesso e delicato tema delle politiche per la tutela e valorizzazione del paesaggio: ricostruire il quadro dei modelli e dei processi di pianificazione paesaggistica nei diversi contesti storico-culturali, organizzativi e procedurali, consente di individuare fattori di criticità ed elementi di successo, per definire, infine, un set di raccomandazioni utili al miglioramento delle politiche pubbliche per il paesaggio, a partire dal sistema delle competenze di chi opera in questo settore.

Pianificare la tutela paesaggistica
Arte e spazio pubblico

Arte e Spazio Pubblico è un’iniziativa congiunta della Direzione generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura e della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.
È una riflessione sull’arte nello spazio pubblico sul territorio nazionale, mossa dall’indagine sulla interazione, ora armonica ora conflittuale, tra le premesse teoriche e le pratiche progettuali, dal secondo dopoguerra ad oggi.
Il progetto si articola in momenti – consecutivi e complementari – di studio e ricerca, appuntamenti di formazione e occasioni di disseminazione.

Arte e spazio pubblico
Ereditare il presente: architettura italiana dal 1945

“Ereditare il presente” è un progetto di ricerca che la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura e la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali hanno avviato in forma congiunta.  Studia il tema della tutela dell’architettura contemporanea con particolare riferimento alle architetture italiane del secondo Novecento realizzate a partire dal 1945.
La ricerca intende acquisire un quadro conoscitivo, attuale e aggiornato, sullo stato e sulla natura della tutela dell’architettura contemporanea, dedicando anche un doveroso approfondimento agli aspetti normativi e procedurali, con la prospettiva di creare una comunità competente sui temi della tutela del contemporaneo e di formulare una proposta di revisione dell’approccio alla tutela del contemporaneo e un aggiornamento degli strumenti in uso.

Aymonino - Rossi - Unità residenziale Monte Amiata - Foto di Marco Introini
Ereditare il presente: architettura italiana dal 1945
Musei In_visibili. Visioni di futuro per i musei italiani dopo l’emergenza Covid-19

L’inedita situazione affrontata dal Paese a causa del Covid-19 ha spinto il settore dei beni culturali a interrogarsi sulle future sorti dei musei. La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali ha partecipato sin da principio a questa riflessione collettiva con una specifica indagine. Attraverso la ricognizione sistematica e l’analisi ragionata dei contributi che hanno animato il dibattito, l’indagine documenta l’impatto dell’emergenza sanitaria sulla vita dei musei, con l’obiettivo di tracciare linee di intervento concrete per far fronte all’emergenza e strade praticabili verso l’innovazione.

Musei In_visibili. Visioni di futuro per i musei italiani dopo l’emergenza Covid-19
Le attività formative internazionali realizzate dagli istituti del Ministero della Cultura

Le competenze italiane in materia di conservazione e tutela, riconosciute a livello mondiale,  impegnano i diversi istituti del Ministero della cultura e il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio in molteplici e diversificate iniziative di formazione, addestramento e assistenza all’estero.
Un quadro conoscitivo sistematico e organico di questa offerta formativa contribuisce a valorizzare l’impegno dell’Italia nella campo della cooperazione internazionale e della diplomazia culturale.
“ACTION Cultural Heritage. ACtivities and Training from Italy ON Cultural Heritage” è la prima ricognizione di questo tipo – riferita al biennio 2018-2019 – raccolta in un volume in italiano e inglese .

Le attività formative internazionali realizzate dagli istituti del Ministero della Cultura
Competenze per il patrimonio culturale

La ricerca nasce con l ‘obiettivo di acquisire un quadro conoscitivo dinamico sui profili professionali del patrimonio culturale e sui relativi sistemi di formazione e reclutamento, in Italia. L’indagine muove su due canali: da un lato, l’analisi del rapporto tra la formazione professionale e le ricadute nel mondo del lavoro; dall’altro lato, gli affondi sui profili professionali all’interno di una selezione rappresentativa dei luoghi della cultura.
I dati e le osservazioni che emergono dall’ indagine offrono più di uno spunto di riflessione per coloro che nell’attuale fase sono chiamati a disegnare i processi di lavoro dei professionisti del patrimonio culturale.

Competenze per il patrimonio culturale