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Patrimonio immateriale UNESCO:
verso un Osservatorio nazionale

attività 2021

“Per patrimonio culturale immateriale s’intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how, come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi, che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale”.
(Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, Parigi 2003).

Il contesto

L’UNESCO ha adottato nel 2003 la “Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale”, ratificata dall’Italia nel 2007.
Nel 2021  sono 15 gli elementi italiani iscritti nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale UNESCO che raccoglie complessivamente 677 elementi da 140 paesi del mondo.
Sapere artigiano, colture tradizionali, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti collettivi, tecniche costruttive e pratiche culinarie: un patrimonio di conoscenze e saperi trasmesso di generazione in generazione, che racconta le nostre comunità e la creatività umana.

Ancor più che il patrimonio materiale, il patrimonio immateriale è tanto fragile quanto importante per preservare la diversità culturale e l’identità delle comunità: riconoscerlo e tutelarlo significa promuovere lo scambio interculturale e incoraggiare il rispetto reciproco di usi, costumi e tradizioni locali.

Il progetto

Presso il Ministero della cultura è stato istituito l’Osservatorio nazionale per il patrimonio immateriale dell’UNESCO, che ha il compito di monitorare, comprendere, valutare e orientare lo stato e l’attività degli elementi italiani iscritti nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali supporta il Segretariato Generale del Ministero della cultura nel processo di costituzione e di avvio dell’Osservatorio.

Gli obiettivi

La Fondazione scuola dei beni e delle attività culturali, con il Segretariato generale, studia un progetto di dettaglio e propone possibili modelli di “governance” perché l’Osservatorio possa svolgere con successo i compiti e le funzioni di ricerca, monitoraggio, e valorizzazione previsti in fase di istituzione.

A tal fine, programma di:

  • definire le attività e le modalità operative di intervento;
  • individuare le possibili risorse conoscitive ed organizzative utili all’avvio e al proseguimento delle attività;
  • predisporre un sistema di comunicazione integrata e organizzare gli strumenti e le modalità per la raccolta, lo scambio e la diffusione delle informazioni e delle comunicazioni, funzionali all’efficacia e al buon andamento delle attività.

Le fasi

Analisi di contesto
Mentre un’attività di ricerca è volta allo studio di istituzioni che, in ambito internazionale, operino con obiettivi affini a quelli dell’Osservatorio Nazionale in Italia, parallelamente, la ricognizione del materiale documentale esistente sugli elementi iscritti alla Lista UNESCO è fondamentale per procedere alla sua organizzazione e restituzione, in chiave di valorizzazione e a supporto della salvaguardia.

Progettazione
Il modello organizzativo di funzionamento dell’Osservatorio viene proposto tenendo in conto gli esiti della ricerca, per favorirne l’avvio e la sostenibilità nel tempo. Contemporaneamente viene prefigurato un modello di piattaforma informatica con funzione di servizio e di comunicazione delle attività dell’Osservatorio, aperta agli elementi iscritti e agli esterni.

elementi italiani

iscritti alle Liste e al Registro UNESCO
Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2008
Paese: Italia

Il canto a tenore è, nella musica italiana, una delle più importanti pratiche di canto a più voci di tradizione orale. Sorto nell’ambito della cultura pastorale sarda, caratterizza in maniera fortemente identitaria soprattutto l’area centro- settentrionale della Sardegna. L’identità del canto a tenore fa riferimento  a un ambito regionale, ma ogni comunità ha poi uno stile locale ben riconoscibile: lo stile che esprime le specifiche identità è denominato, in sardo, ‘(su) traju’ e si caratterizza per le varie tecniche vocali utilizzate e per le possibili combinazioni delle diverse parti di cui si compone il canto. Continua

 

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2008
Paese: Italia

Il teatro delle marionette siciliane, noto come ‘Opera dei Pupi’, è un teatro di burattini caratteristico della tradizione siciliana. Si tratta di una forma del tutto peculiare e originale di teatro che ha avuto ampia diffusione tra Ottocento e prima metà del Novecento e che contraddistingue tuttora la cultura della Sicilia. Si ritiene sia nato nella prima metà dell’Ottocento sulla base di preesistenti forme di teatro delle marionette diffuse in tutta Europa. Pur non avendo origini esclusivamente siciliane, quindi, questa forma di rappresentazione teatrale si consolida e si perfeziona nell’isola, diffondendosi ampiamente e restando estremamente popolare quantomeno fino agli anni Cinquanta del Novecento. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2013
Paese: Italia


Il Saperi e saper fare liutario della tradizione cremonese è un insieme di tecniche per la costruzione e il restauro di strumenti musicali ad arco (violini, viole, violoncelli e contrabbassi) secondo l’antica tradizione locale cremonese. La pratica dell’arte liutaria cremonese, nata nel Cinquecento grazie alla figura di Andrea Amati (Cremona, 1505/10-1577), è stata tramandata di generazione in generazione all’interno delle botteghe, mantenendo caratteristiche peculiari e modalità di costruzione esclusivamente manuale. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2013
Paesi: Cipro, Croazia, Grecia, Italia, Marocco, Portogallo, Spagna

La dieta mediterranea è un bene culturale immateriale relativo alla dimensione del vivere collettivo e sociale e a specifiche produzioni, preparazioni e consumi di cibo. È uno stile di vita e, al tempo stesso, un modello nutrizionale, che coniuga elementi materiali legati a specifici alimenti di un vasto e difforme territorio geo-politico con aspetti immateriali condivisi relativi a pratiche e valori culturali e simbolici. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2013
Paese: Italia

Le feste delle grandi macchine a spalla sono processioni cattoliche in cui strutture devozionali di ingenti dimensioni, tanto alte da sfidare le leggi della fisica, vengono portate a spalla da decine di uomini in un atto congiunto e fatte sfilare all’interno della città tra la folla di spettatori.
In Italia sono molte le processioni che prevedono l’utilizzo di grandi strutture da sorreggere – definite appunto ‘macchine a spalla’. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2014
Paese: Italia

La pratica agricola tradizionale della coltivazione della ‘vite ad alberello’ rappresenta un patrimonio immateriale di conoscenze, competenze, relazioni e manifestazioni culturali (riti, feste, canti, racconti, ecc.) custodito e tramandato di generazione in generazione da famiglie di agricoltori dell’isola di Pantelleria. Alla base di questa particolare coltivazione c’è una tecnica messa a punto nei secoli, che rende possibile la viticoltura nell’isola nonostante le condizioni climatiche sfavorevoli. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2014
Paesi: Arabia Saudita, Austria, Belgio, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Kazakistan, Kirghizistan, Marocco, Mongolia, Paesi Bassi, Pakistan, Polonia, Portogallo, Qatar, Repubblica Araba di Siria, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Slovacchia, Spagna, Ungheria

La falconeria è l’arte dell’addestramento dei falchi e di altri uccelli rapaci e rappresenta un patrimonio immateriale di valori, conoscenze e competenze antichissime. Custodita e tramandata nei secoli da esperti falconieri, all’interno delle famiglie o di gruppi di appassionati, la falconeria era un tempo esercitata per il procacciamento di cibo; oggi, invece, rappresenta più che altro una pratica sociale e ricreativa dal valore simbolico, spesso con connotazioni ambientaliste per la tutela dei rapaci e dei loro habitat. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2017
Paesi: Italia

L’arte dei ‘pizzaiuoli’ napoletani è stata riconosciuta come uno dei simboli della cucina nazionale italiana. Si tratta di una pratica culinaria che comprende diverse fasi della preparazione della pizza, per la cui realizzazione sono fondamentali la manualità e l’abilità del pizzaiolo, oltre che la dimensione della performance in cui il pizzaiolo stesso si ‘esibisce’. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2018
Paesi: Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna, Svizzera

L’arte dei muretti a secco, praticata fin dalla preistoria, caratterizza molte aree rurali del mondo, dando vita a paesaggi che testimoniano la fatica con cui le comunità, per vivere, hanno imparato a modellare la superficie terrestre con perizia e cura. Praticata fra comunità rurali da famiglie e da singoli individui, essa consiste in un patrimonio immateriale di conoscenze, metodi, tecniche e strumenti per la costruzione, tramite l’utilizzo di sole pietre da incastrare l’una con l’altra senza alcun tipo di malta o legante, di strutture diffuse sul territorio e funzionali a rispondere a diverse esigenze abitative e produttive (dimore, ricoveri, recinti, forni, canali, muri di contenimento, di confine e di divisione). Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2019
Paesi: Francia, Italia, Svizzera

L’alpinismo è un insieme di pratiche e tecniche culturali relative al camminare, all’arrampicarsi e allo scalare quale è andato definendosi in età moderna e contemporanea nei complessi montuosi delle Alpi italiane, francesi e svizzere. Questa disciplina racchiude in sé due diverse tensioni che lo caratterizzano: da una parte l’opposizione fra conoscenza scientifica e passione, dall’altra quella fra conquista e difesa delle Alpi. Tali tensioni sono condensate nelle imprese storiche rappresentate dalle salite rispettivamente al Monte Bianco, nel Settecento, e al Cervino, nell’Ottocento. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2019
Paesi: Italia

Il ‘Rito del perdono’ (poi ‘Perdonanza’, sulla scia di Gabriele d’Annunzio che opta per il ricorso all’originaria formula medievale) è un particolare e solenne rito che vede i credenti recarsi ogni anno, a fine agosto, alla basilica di Santa Maria di Collemaggio dell’Aquila per ottenere la remissione dei peccati e l’assoluzione dalla relativa pena, riattualizzando così la concessione della prima indulgenza plenaria accordata a tutti i fedeli nel 1294 da Papa Celestino V. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2019
Paesi: Austria, Grecia, Italia

La pratica della transumanza caratterizza diversi popoli e regioni del mondo. In Europa, le regioni interessate sono quelle alpine e appenniniche, oltre ad alcune altre regioni mediterranee, per esempio di area greca. Praticata da famiglie, comunità e aziende, essa consiste in una forma di allevamento estensivo o semi-estensivo capace di assicurare la redditività dell’attività, il benessere animale, la qualità e la tipicità dei prodotti, la gestione sostenibile delle risorse naturali (in particolare le praterie, l’acqua, il bosco) e il mantenimento degli ecosistemi e dei paesaggi rurali e montani. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2020
Paesi: Francia, Italia

L’arte della perla di vetro è un antichissimo insieme di saperi artigianali, documentati a Venezia a partire dal XIV secolo e dal XV secolo in Francia, che danno vita ancora oggi ad un’abile padronanza di vetro e fuoco per la creazione delle perle.

La candidatura di questo elemento alla Lista UNESCO è stata proposta congiuntamente da Italia e Francia, le due comunità detentrici del sapere e unite da numerosi scambi culturali, artistici e tecnici sin dall’Ottocento. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2020
Paesi: Belgio, Francia, Italia, Lussenburgo

L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia è un insieme organico di tecniche con cui gruppi di operanti usano particolari strumenti a fiato (trompe d’Orléans, corno barocco e Parforcehorn), emettendo un suono vibrato, che suscita forti emozioni negli ascoltatori e fa risuonare gli spazi della convivialità, come le occasioni festive pubbliche e private, le manifestazioni all’aperto, i matrimoni. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2021
Paese: Italia

La raccolta del tartufo è una pratica culturale complessa, tramandata per via orale e con una lunga storia; essa prevede che i raccoglitori (tartufai), in genere durante le ore notturne e con l’aiuto di un cane addestrato, ricerchino i tartufi e poi li estraggano, adoperando uno speciale strumento.
Le pratiche culturali connesse al tartufo e ai tartufai accompagnano tutta la storia dell’umanità. Il tartufo è un fungo sotterraneo che vive in simbiosi con diversi tipi di piante, tra cui la quercia, il nocciolo, il pioppo e il tiglio: è un frutto della terra estremamente raro e assai ricercato, un alimento nobile per il proprio particolare, inconfondibile profumo. Continua

Anno  di iscrizione alla Lista rappresentativa: 2022
Paese : Austria, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Italia, Slovenia, Ungheria, Romania e Slovacchia

Il sistema di conoscenze, pratiche e abilità legato all’allevamento dei cavalli Lipizzani viene tramandato di generazione in generazione da oltre 450 anni, sia nella teoria che nella pratica.
L’elemento ha le sue origini nella città di Lipica, nell’attuale Slovenia, dove nel 1580 fu fondata la prima scuderia e da dove la tradizione si diffuse in tutta l’area politica e geografica dell’antico Impero Asburgico e Austroungarico (da Lipica deriva il nome stesso dell’elemento). Molte delle scuderie originali e la stessa popolazione dei cavalli Lipizzani sono state preservate da allora fino ad oggi.
Caratteristiche del cavallo Lipizzano sono la sua longevità, l’eccellente resistenza, il carattere docile e forte, la capacità di apprendimento e le capacità atletiche. Originariamente questi cavalli erano allevati per la corte imperiale di Vienna, dove erano utilizzati sia per le necessità quotidiane che per rappresentazioni e spettacoli. Oggi le rappresentazioni e gli spettacoli dei cavalli Lipizzani in dressage e gli sport equestri contemporanei continuano ad essere un elemento identitario per le comunità dei Paesi che hanno proposto la candidatura, dove l’elemento è parte integrante di festività locali come la celebrazione di matrimoni tradizionali, le processioni di carnevale, le parate di autunno.
L’elemento, basato su una stretta collaborazione e sul rispetto tra persone e animali, ha un ruolo importante anche nella vita della comunità più ampia, attraverso ad esempio l’ippoterapia e lo sport e contribuisce contemporaneamente anche a combattere la perdita della biodiversità.
Oggi i cavalli Lipizzani sono allevati in scuderie statali. Alcune di queste hanno una tradizione molto lunga e in queste le stalle, le mangiatoie e i cavalli hanno creato un paesaggio culturale che le comunità considerano ormai come parte integrante del loro patrimonio. In Italia la pratica dell’Allevamento dei Cavalli Lipizzani si svolge nelle Scuderie Lipizzane dei comuni di Montelibretti e Monterotondo gestite dal centro di ricerca “Zootecnia e Acquacoltura” del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, vigilato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste).

Anno  di iscrizione al registro delle buone pratiche: 2022
Paese : Belgio, Cipro, Croazia e Francia, Italia

I giochi e gli sport tradizionali sono una pratica fortemente radicata nella vita quotidiana e nei contesti rituali e festivi delle comunità e favoriscono la coesione sociale e il dialogo interculturale, motivi per cui vanno salvaguardati.
Il Tocatì è il primo programma iscritto in Italia nel Registro delle Buone Pratiche della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale.
È un festival internazionale di giochi di strada che si svolge annualmente a Verona: nato da iniziative comunitarie e per volontà diretta di gruppi di praticanti, il festival ospita nelle strade del centro storico, per tre giorni consecutivi, eventi e manifestazioni legati a più di 50 giochi tradizionali italiani, a cui si affiancano giochi tradizionali di un Paese estero ogni anno diverso. È un festival inclusivo aperto alla partecipazione di comunità, gruppi e individui a tutti i livelli, di origini diverse e senza distinzione di genere o età, ed è diventato ad oggi un luogo di incontro per una vasta rete di comunità. Incoraggia inoltre il dialogo tra le comunità di praticanti e le istituzioni, le amministrazioni, le università e i musei. Nello spirito dei programmi iscritti al Registro delle Buone Pratiche, promuove inoltre – a livello nazionale – la partecipazione delle comunità e la diffusione di buone pratiche.
L’Associazione italiana Giochi Antichi è capolista della candidatura e responsabile del programma, e rappresenta la grande varietà dei giochi di strada in Italia.
Il programma ha identificato 6 misure di salvaguardia dei giochi e degli sport tradizionali, tra cui la trasmissione dei giochi di strada in maniera formale e informale, lo sviluppo di attività di capacity building per comunità, gruppi di individui, ricercatori e studenti e la promozione a livello nazionale e internazionale.

a che punto siamo

tutti i progetti di innovazione e sperimentazione

UNESCO New Generation

UNESCO New Generation è il progetto d’informazione, di sensibilizzazione e di educazione sul patrimonio culturale immateriale che Ministero della cultura, Ministero dell’Istruzione e del Merito e Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali rivolgono alle giovani generazioni e realizzano con il fondamentale apporto delle comunità patrimoniali e dei gruppi che sul territorio animano i 17 elementi iscritti alle liste UNESCO.

UNESCO New Generation
Cantiere Città

Un programma per sostenere i progetti di sviluppo a base culturale delle città finaliste alla selezione “Capitale italiana della cultura”, per l’anno 2024. Il Ministero della cultura e la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali hanno ideato un percorso innovativo per accompagnare le città finaliste nella realizzazione dei progetti più meritevoli, rafforzare le competenze dei promotori e le reti territoriali.

Cantiere Città
Cultural business management training

In occasione della prima Ministeriale Cultura del G20, il Ministero della cultura italiano e la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali hanno presentato la proposta di una rete G20 di istituzioni impegnate nel campo della formazione per la gestione del patrimonio culturale. Un’iniziativa che ha come obiettivo rafforzare le capacità manageriali dei professionisti della cultura e promuovere lo sviluppo socio-economico a matrice culturale.

Cultural business management training
Capitale italiana della cultura: analisi del programma

La Fondazione affianca il Segretariato Generale del Ministero della cultura, in un progetto per la valutazione ex post e in itinere del programma “Capitale italiana della cultura”. Un’occasione per un’analisi sugli impatti dell’iniziativa sui territori, imprese culturali e creative e sui policy maker, oltre che per una riflessione metodologica su indicatori e metodi di misurazione in ambito culturale.

Capitale italiana della cultura: analisi del programma
Itinerari culturali

Il programma degli Itinerari Culturali è stato avviato dal Consiglio d’Europa nel 1987 con la Dichiarazione di Santiago de Compostela. Su territorio italiano si sviluppano 27 degli Itinerari Culturali certificati. La Fondazione Sscuola dei beni e delle attività culturali affianca il Segretariato Generale del Ministero della cultura nella realizzazione di una strategia nazionale per la promozione di questo innovativo modello di valorizzazione del territorio.

Itinerari culturali
FAM Fabbrica delle arti e dei mestieri

L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. e la Fondazione avviano una ricerca congiunta mirata a definire, in un’ottica di sostenibilità economica, gestionale e organizzativa, il modello di gestione e il business case del nuovo polo culturale multifunzionale, denominato Fabbrica delle Arti e dei Mestieri (FAM). Sorgerà nella sede della prima Zecca dell’Italia unita.

FAM Fabbrica delle arti e dei mestieri
L’Impatto prodotto dall’Anno europeo del patrimonio culturale

L’Unione Europea dichiara il 2018 “Anno Europeo del patrimonio culturale” e il Segretariato generale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il Turismo ne coordina l’Agenda italiana. A distanza di un anno, una valutazione degli effetti di questa iniziativa sulle imprese culturali e creative, sulla partecipazione culturale e sui policy leader.

L’Impatto prodotto dall’Anno europeo del patrimonio culturale
Rapporti tra pubblico e privato nel Parco Sommerso di Baia

La ricerca, in essere con la collaborazione tra Parco Archeologico dei Campi Flegrei e Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività culturali, analizza – ai fini di una nuova definizione e regolamentazione – i rapporti fra il Parco e gli operatori che svolgono le proprie attività imprenditoriali all’interno del Parco Sommerso di Baia.

Rapporti tra pubblico e privato nel Parco Sommerso di Baia
Una città, venti musei: quattro distretti

Per migliorare l’offerta pubblica dei suoi Musei, Milano guarda alle più interessanti e avanzate esperienze internazionali e lavora a un piano strategico che reinventa la relazione tra i musei civici, la città e il pubblico. L’ indagine della Direzione Cultura del Comune di Milano è realizzata in collaborazione con questa Fondazione e con il Centro di Ricerca ASK Università Bocconi, l’ICAMT e PTSCLAS.

Distetti culturali Comune di Milano
Una città, venti musei: quattro distretti
Agenda Urbana

La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali affianca il Segretariato Generale del Ministero della cultura nella realizzazione di uno studio di fattibilità di un Osservatorio europeo sul patrimonio culturale e cambiamento climatico nel contesto urbano, individuandone il possibile ambito d’azione, finalità e funzioni, modello di governance. Con la Culture/Cultural Heritage and Climate Change Knowledge Base si mette a disposizione di tutti una raccolta di dati su politiche, programmi, progetti e attori attivi nella ricerca e nella sperimentazione di buone pratiche sul tema, per contribuire alla messe in rete e alla diffusione della conoscenza del settore.

Agenda Urbana