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10 Gennaio 2023

Grazie alla continuità di progetti che si rinnovano annualmente o all’avvio di ricerche e attività di gemellaggio tra professionisti e istituzioni, nell’anno appena trascorso, la missione internazionale della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali si è potuta consolidare ulteriormente tramite quattro iniziative che hanno posto il nostro lavoro al centro di un network internazionale di ventinove paesi e duecento professionisti, italiani e non, i quali hanno potuto confrontarsi con gli oltre sessanta esperti coinvolti nelle attività formative.

La prima di queste iniziative è la Scuola internazionale del patrimonio culturale (o International School of Cultural Heritage – ISCH), un programma di alta formazione e scambio tra professionisti italiani e stranieri coinvolti nei beni culturali per organizzare il quale la Fondazione lavora in stretta collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con le Delegazioni permanenti presso l’UNESCO dei Paesi dei partecipanti coinvolti nel programma. Technologies forArchaeology, l’edizione 2022 dell’iniziativa dedicata all’uso delle nuove tecnologie per la cura, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico, ha visto la partecipazione di trentatré professionisti provenienti da otto paesi dell’area mediterranea (Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Palestina, Tunisia e Macedonia del Nord), ed è stata sviluppata in collaborazione con dodici diverse istituzioni culturali e tre centri d’eccellenza del Paese che hanno rivestito il ruolo di partner tecnico scientifici del progetto: l’Istituto di Scienze del Patrimonio culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche; Center for Cultural Heritage Technology (CCHT@Ca’ Foscari); Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), CHNet Cultural Heritage Network.

Se ISCH consente a professionisti stranieri di studiare le best practices proposte dalle istituzioni italiane per la cura e gestione del patrimonio archeologico, il progetto Patrimonio Cultural, in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale Italo-Latinoamericana (IILA), consiste invece in un programma formativo che ha come obiettivo lo scambio di conoscenze ed esperienze tra professionisti italiani e latinoamericani del patrimonio culturale. L’edizione 2022, Riesgos y gestion, ha come obiettivo l’ideazione, la sperimentazione e la diffusione di nuove politiche culturali che favoriscano la prevenzione del rischio e una più efficace gestione delle emergenze. Realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con con Direzione generale per la Sicurezza del Patrimonio Culturale del Ministero della cultura, Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, The International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property (ICCROM), il programma ha coinvolto centoquindici professionisti del patrimonio culturale provenienti da diciotto diversi paesi dell’America latina e nove esperti invitati da istituzioni italiane e internazionali a presentare casi concreti di gestione delle emergenze nel patrimonio culturale, il tutto al fine di facilitare la costruzione di una comunità internazionale di professionisti preparata nel sostenere protocolli di intervento per la protezione dei beni culturali nei Paesi dell’America Latina.

Sempre volta a favorire l’internazionalizzazione del sistema culturale italiano e a promuovere lo scambio di buone pratiche fra professionisti italiani e stranieri è invece la terza iniziativa attraverso la quale si esplica la missione internazionale della Fondazione: Competenze in movimento, il programma di formazione continua e aggiornamento professionale curato dalla Fondazione in collaborazione con diversi partner internazionali, come SAIA – Scuola archeologica italiana di Atene, la Soprintendenza del Pireo e il Museo dell’Acropoli di Atene, e la Direzione generale Educazione, ricerca ed istituti culturali del Ministero della cultura. Quest’anno alla sua prima edizione, il programma si rivolge a funzionari archeologi e architetti italiani, e ai loro colleghi greci che, nelle tre diverse fasi che caratterizzano il programma, vengono ospitati gli uni nei contesti professionali di riferimento degli altri, per conoscerne modalità di lavoro, progetti in corso e obiettivi per il futuro. Ad oggi, l’iniziativa, la cui terza e ultima fase si svolgerà nella prima metà del 2023, ha coinvolto dieci professionisti italiani e tre greci.

L’ultima iniziativa che ha reso manifesta la vocazione internazionale della nostra missione è il programma Arqueo-Cubaanch’esso alla prima edizione. In linea con gli obiettivi definiti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il programma promuove lo scambio di esperienze tra professionisti italiani e cubani e mira a sviluppare soluzioni innovative per la conservazione e la gestione sostenibile del patrimonio archeologico di Cuba, anche in relazione agli effetti del cambiamento climatico sull’assetto ambientale locale. Finanziato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e promosso dal Comune di San Felice Circeo, il progetto si sviluppa grazie al partenariato della Fondazione con l’Oficina del Historiador de la Ciudad de la Habana (OHCH), l’Oficina del Conservador de la Ciudad de Matanzas (OCCM), la Direzione Generale educazione, ricerca e istituti culturali, Sapienza Università degli Studi di Roma, e Arci Culture Solidali APS (ARCS). Coinvolgendo oltre quaranta partecipanti e trentuno esperti in un programma di diciotto webinar, un viaggio di ricerca Cuba (nei ‘siti-target’ di progetto, Polvorin San Antonio e il sito aborigeno di Guasabacoa nel Cayo Blanco nella Baia de L’Avana e il sito aborigeno La Cañada a Matanzas, a 10 km dell’Avana) e due settimane di ricerca sul campo in Italia (dove hanno visitato, tra gli altri, il Parco nazionale del Circeo, il Giardino di Ninfa, e il Museo nazionale archeologico di Cerveteri ), il programma permette inoltre alla Fondazione di nutrirsi di diverse esperienze di gestione di siti divenuti critici in seguito agli effetti dell’inquinamento ambientale.

A testimonianza della solidità del network che queste iniziative hanno contribuito a costruire, nel 2022 la Fondazione ha stipulato ben nove accordi di collaborazione, di cui cinque con istituzioni estere come l’Institut national du patrimoine (INP) e il Museo di Arte moderna e contemporanea di Tunisi (MACAM) e il Museo dell’Acropoli. Con queste tre istituzioni, in particolare, la Fondazione ha firmato dei veri e propri accordi-quadro che mirano rafforzare le relazioni bilaterali tra, rispettivamente, Italia e Francia, Italia e Tunisia, e Italia e Grecia. Con altri partner, invece, come la Soprintendenza del Pireo, l’Oficina del Historiador de la Ciudad de la Habana (OHCH) e l’Oficina del Conservador de la Ciudad de Matanzas (OCCM), o ancora il Parco archeologico del Colosseo, il Parco archeologico di Paestum e Velia e Fondazione Brescia Musei sono state ratificate delle convenzioni nell’ambito dei signoli progetti su citati, per favorire un più intenso scambio tra i professionisti selezionati e i loro colleghi italiani. Continua, invece, dal 2017, la collaborazione della nostra Fondazione con l’UNESCO per l’attuazione del programma della Scuola internazionale del patrimonio culturale, che arriverà nel 2023 alla sua quarta edizione.

Approfondimenti

La pagina dedicata alla Scuola internazionale del patrimonio culturale

La pagina dedicata a Riesgos y gestiòn

La pagina dedicata a Competenze in movimento

La pagina dedicata a Arqueo-Cuba

Scarica la presentatione Projects by the numbers