International
12 September 2022

Si parla anche del lavoro della Fondazione scuola dei beni e delle attività culturali al G20 Culture Ministers’ Meeting (G20 CMM) al Borobudur Temple Compound in Magelang, Indonesia, del 12 e 13 settembre.
Nel corso della sua presidenza del G20 e in attesa del grande vertice dei Capi di Stato e di Governo previsto per novembre 2022, il governo indonesiano organizza un’iniziativa di due giorni per sollecitare l’impegno di tutti i rappresentanti dei Paesi G20 a sviluppare progetti di cooperazione che facciano dell’arte e della cultura due vettori fondamentali per lo sviluppo sostenibile di un’economia culturale. Come sottolinea Nadiem Anwar Makarim, Ministro dell’Istruzione, della cultura, della ricerca e della tecnologia che presiede il G20 CMM, lariunione dei Ministri della cultura del G20 (G20 CMM) è un’occasione per il governo indonesiano per rimarcare l’impegno dell’Indonesia nell’incoraggiare il gotong-royong (collaborazione) globale nella pratica di una vita sostenibile, e nell’accelerare l’empowerment e lo sviluppo dell’economia culturale a livello locale.
L’intera iniziativa, infatti, si nutre di eventi culturali organizzati nel complesso del tempio di Borobudur e che hanno come obiettivo il dimostrare all’illustro pubblico internazionale riunitosi in Indonesia per l’occasione come la cultura e la sostenibilità siano strettamente complementari l’una per l’altra, e che solo questa complementarità può assicurare un impegno globale per lo sviluppo di un’economia culturale. Un esempio dei tanti eventi in programma per le delegazioni culturali dei Paesi G20, il Ruwatan Bumi (rituale di guarigione della terra), una combinazione di cerimonie che sono presentate nel contesto una performance contemporanea che coinvolge anziani tradizionali e gruppi artistici vocali di varie regioni dell’Indonesia.
Come ha dichiarato il Direttore generale cultura del Ministero dell’Istruzione, della cultura, della ricerca e della tecnologia indonesiano e coordinatore della riunione ministeriale della cultura del G20, Hilmar Farid, attraverso questa due-giorni e tutti gli eventi culturali che la animano, il governo indonesiano auspica che “i delegati possano imparare dalle pratiche di vita sostenibili incorporate nella tradizione indonesiana e trovare lì alcune delle risposte alle sfide globali in materia economica e ambientale”.
In questo contesto, si parla anche del grande lavoro fatto dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali per stimolare cooperazione e pratiche di sostenibilità in campo culturale e, in particolare, nel settore della formazione. Già in occasione della prima Ministeriale Cultura del G20, tenutasi a Roma nel luglio 2021, la Fondazione, di concerto con il Ministero della Cultura, ha elaborato la proposta di una rete internazionale G20 di istituzioni impegnate nel campo del cultural business management, proposta poi accolta nella Dichiarazione di Roma. Da allora, tramite questionari, interviste e tavoli di lavoro, la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, continua a lavorare per far sì che la rete G20 di istituzioni coinvolte elaborino strategie comuni e programmino azioni concrete per favorire, a livello globale, la promozione culturale e lo sviluppo territoriale sostenibile, la diffusione di pratiche per l’accessibilità dei siti culturali e per la partecipazione delle comunità alle iniziative di turismo culturale, ed infine il supporto alle industrie creative locali impegnate nel settore culturale.
È Erminia Sciacchitano, Advisor for multilateral affairs del Ministero della cultura, a mostrare alla delegazione dei Ministri della cultura dei Paesi G20 il complesso sistema istituzionalizzato di confronto e scambio progettato ed attualizzato dalla Fondazione per costituire la suddetta rete di istituzioni dei Paesi G20 impegnate nel campo della formazione per la gestione del patrimonio culturale. Si rimarca così il grande lavoro di posizionamento strategico dell’Italia come centro d’eccellenza per le politiche culturali e la formazione nel settore della gestione del patrimonio culturale, con la Fondazione che si pone come trait d’union per la creazione di una rete flessibile, aperta, diffusa e multidisciplinare che collega tra loro diversi enti pubblici e privati, istituti di alta formazione, Università ed enti di ricerca internazionali.