International
13 September 2022

Inizia una nuova fase per il progetto Arqueo-Cuba: archeologia e sostenibilità ambientale per una cooperazione territoriale di contrasto ai cambiamenti climatici, il programma di formazione ideato per lo scambio di esperienze e la co-progettazione di soluzioni innovative per la cura e la gestione sostenibile del patrimonio archeologico di Cuba.
Dopo la prima missione in Italia della delegazione di funzionari della Oficina del Historiador de la Habana e della Oficina del Conservador de la Ciudad de Matanzas dello scorso luglio, a partire da martedì 13 settembre i professionisti cubani iniziano un nuovo percorso formativo, modulato dagli esperti della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, e volto ad esaminare la fattibilità di nuove politiche territoriali capaci di proteggere la stratificazione storica del territorio cubano e utili a preservare il fragile equilibrio tra valori culturali ed ambiente naturale, soprattutto in relazione agli effetti del cambiamento climatico sul paesaggio storico.
In questa fase del progetto Arqueo-Cuba, fino a marzo 2023, 40 professionisti del patrimonio culturale delle due Oficinas ed alcuni allievi del Collegio Universitario San Geronimo de la Habana, partecipano ad un programma articolato in 4 moduli da 6 webinar l’uno e strutturato attorno tre aree tematiche fondamentali per la gestione dei siti archeologici: accessibilità, sostenibilità e partecipazione. I webinar sono distribuiti sulla piattaforma di formazione a distanza fad.fondazionescuolapatrimonio.it.
Da questa settimana, e fino al 18 ottobre, il primo modulo vede i professionisti cubani confrontarsi con esperti italiani sui principi basilari di gestione dei parchi archeologici. Nelle tre lezioni del 13, 15 e 27 settembre si mettono a confronto le diverse nozioni di parco archeologico nei due contesti di riferimento, e si indaga su come costruire un piano di gestione efficace e, al contempo, sostenibile, dei parchi archeologici; i webinar del 4, 11 e 18 ottobre impostano invece i principi delle tre aree tematiche sulle quali si innerva l’azione formativa della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali: ovvero su cosa si può e si deve fare per rendere un sito archeologico accessibile, sostenibile e partecipato.
Al termine di questa fase, durante una seconda missione degli esperti italiani a Cuba, verrà avviato un laboratorio formativo sulle due aree target del progetto, ovvero il Polvorín San Antonio e il sito aborigeno di Guasabacoa II nella Baia de L’Avana e il sito aborigeno “La Cañada” nel villaggio di San Luis, a 10 km dalla città di Matanzas.
Inoltre, la diversità generazionale, di ruoli e di competenze dei membri della delegazione cubana – partecipano al progetto studenti, archeologi, architetti, ingegneri, urbanisti, economisti ed educatori, di età variabile dai 20 ai 60 anni – permette alla co-progettazione che è al cuore di questa iniziativa di potersi nutrire di prospettive diverse sul delicato tema della sostenibilità ambientale, e favorisce inoltre l’arricchimento dell’offerta formativa della Fondazione, consentendo l’individuazione di nuove azioni da sviluppare, sia nell’ambito del patrimonio culturale che nella cooperazione internazionale.