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27 Gennaio 2022

È online il report “Cultural heritage education & training in Europe – pathways to qualification”, esito di un lungo lavoro di ricerca, analisi e confronto tra i partner del progetto CHARTER European Cultural Heritage Skill Alliance, sotto la guida della Fondazione e dell’Akademie der bildenden Künste Wien. Il report presenta un’analisi approfondita, a partire da un set di definizioni condivise, sui percorsi d’istruzione europei nell’ambito del patrimonio culturale.

Un primo importante passo verso la costruzione e la pubblicazione, prevista a Marzo, di un database che cataloghi l’offerta formativa in Europa per i professionisti del patrimonio culturale.

Il report

In Fondazione, parliamo spesso di come il nostro impegno sia rivolto anche alla costruzione di un linguaggio comune tra i professionisti del patrimonio culturale. Il progetto CHARTER, e in maniera particolare il lavoro presentato nel report Cultural heritage education & training in Europe – pathways to qualification, ci fa sentire meno soli in questa missione.

Con questo documento, infatti, il gruppo di lavoro del progetto CHARTER presenta gli esiti di una riflessione congiunta e di un confronto puntale tra esperti provenienti da Paesi e da ambiti culturali differenti, sul mondo dell’istruzione e della formazione per le professioni del patrimonio culturale, in Europa. E lo fa partendo dalle definizioni, dal cercare di mettere ordine tra i molteplici e sfaccettati aspetti di un ecosistema complesso – come descritto dal primo prodotto di ricerca di CHARTER – per costruire una base di linguaggio comune, un “glossario” al servizio della comunità scientifica, dei policy maker e del pubblico.

Quali le differenze tra Higher Education e la VET Vocational Education & Training? Come convivono i modelli di apprendimento formale e non-formale? Cosa distingue la formazione iniziale da quella continua?

Coglierne specificità e differenze non è operazione semplice o un esercizio di stile, perché – come sottolineano gli autori – anche le distinzioni più nette sono in realtà piene di sfumature; perché l’analisi dell’ecosistema patrimonio culturale richiede uno sforzo multilivello per tracciarne e restituirne la complessità; e, infine, perché è proprio nelle zone grigie – lì dove le classificazioni si sovrappongono – che si trovano le soluzioni più innovative per la formazione al patrimonio culturale.

Proponendo dunque un lemmario di concetti chiave (ad es. istruzione, formazione, qualifiche), il report permette di riflettere su come si articolino l’istruzione e la formazione dei professionisti del patrimonio culturale in Europa e quali possano essere, dunque, gli indicatori e i parametri da tenere in considerazione per studiarne l’organizzazione, valutarne l’impatto e individuare, di conseguenza, eventuali “skills shortages” (vuoti di competenze), fabbisogni formativi e disallineamenti tra formazione e mondo del lavoro.

Classificazioni internazionali, strumenti operativi, sistemi di valutazione crediti e micro-credenziali, durata dei corsi, modalità di apprendimento, requisiti di accesso e ammissione: questi i primi indicatori individuati, alla base del database che verrà. Nel report, infatti, troviamo un approfondita riflessione metodologica su come e con quali obiettivi costruire un database per le competenze del patrimonio culturale.

II perché di un database

Consultabile a partire da Marzo 2022 e inizialmente al servizio della ricerca, il database ha come obiettivo quello di raccogliere dati e informazioni sui programmi di istruzione e formazione per le professioni del patrimonio, al fine di catalogarne le competenze necessarie, identificare i vuoti formativi, gli standard qualitativi e gli schemi di certificazione e mettere in risalto i percorsi di formazione emergenti e innovativi.

Come sottolineano gli autori, tale operazione di ricerca e catalogazione sarà un prezioso strumento tanto per supportare gli Stati membri nella progettazione formativa e dell’aggiornamento professionale per i professionisti del patrimonio culturale, tanto per il grande pubblico, per consultare l’offerta formativa europea e ottenere in un unico ambiente le informazioni necessarie a fare scelte informate.

Presto, dunque, aggiornamenti sui prossimi step del progetto CHARTER.

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